> MOSTRE 2019
INCURSIONI D’ARTE NELLA CIVILTÀ
Da giovedì 12 a domenica 15 settembre > dalle 16.00 alle 19.30
Fondazione Remotti, Via Castagneto 52
Inaugurazione sabato 14 settembre alle ore 17.00; alle 18.00 la presentazione di “Mario Merz”, libro di Giorgio Verzotti, con Laura Cherubini, l’editore Cristian Marinotti e Natalina Remotti
La mostra renderà esplicito quanto arte, cultura e civiltà siano facce della stessa medaglia. Tra le opere d’arte contemporanea della collezione Remotti che hanno influenzato il modo di guardare e dialogare negli ultimi decenni ci sarà “Una rosa per la democrazia”, una testimonianza fotografica lunga 100 m sulla performance di Joseph Beuys, tenutasi a Kassel nel 1972. L’artista è seduto a una scrivania, su cui poggia un lungo vaso con dentro una rosa ed espone le sue idee su “Organizzazione per la Democrazia Diretta”, il movimento radicale da lui fondato. In mostra anche le opere di Alfredo Jaar, Peter Feld-Yona Friedman, Wael Shawky, Carlos Garaicoa, Bernd e Hilla Becher, Thu Van Tran, Jiři Kolar, Walker Evans, Massinissa Selmani, Jalal Sepehr, Rä di Martino, Giò Ponti, Mimmo Paladino, Tim Rollins e Stefano Cagol.
Il tema della “civiltà” verrà sviluppato con i prestiti delle gallerie Pinksummer, Canepaneri, VisionQuest, Uni Media Modern di Caterina Gualco e dei collezionisti Andrea Fustinoni e Fabio D’Amato, Guido Risicato, Mario Pietraccetta e Fulvio Zendrini e degli artisti Andrea Botto, Michele Chiossi e Carlo Rognoni.
DONUM, percorsi d’arte contemporanea nei luoghi del sacro con Ester Pasqualoni
Da giovedì 12 a domenica 15 settembre > per informazioni sugli orari di apertura www.esterpasqualoni.com e www.parcoportofino.it
Monte di Portofino > Chiesa di San Michele Arcangelo di Ruta detta la Millenaria – Chiesa di San Nicolò di Capodimonte – Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte – Eremo di Sant’Antonio di Niasca
La mostra DONUM con le installazioni di Ester Pasqualoni valorizza i luoghi del sacro, i centri di culto e di meditazione all’interno della vasta area oggi Parco di Portofino. Il progetto nasce, come scrive il curatore Aldo Iori, proprio dall’idea che l’artista si pone di offrire un dono ai luoghi scelti e a coloro che giungeranno a essi tramite i percorsi che li legano. Attraverso questi insediamenti, infatti, un filo di Arianna si dipana nello spazio del Monte, aiutando al contempo a individuare negli edifici sacri anche una successione temporale, in un passato che dai secoli dell’Alto Medioevo giunge fino all’esaurirsi di quella Civiltà e di quel mondo, tra Quattro e Cinquecento. Alcuni di questi edifici hanno visto cambiare o diminuire nel tempo la loro fruibilità e quindi il loro significato. Ricollegarli in una rete intessuta con il filo dell’arte è un modo per porre nuovamente all’attenzione del pubblico la loro storia unica e al contempo unitaria.
STROFINACCI con Enzo Umbaca
Da giovedì 12 a domenica 15 settembre > dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
Galleria P46, Via al Porto 46
Il progetto ha coinvolto tutte le regioni d’Italia in un laboratorio di cucito. Lo strofinaccio, elemento evocativo della tradizione, è sempre presente in cucina, il luogo in cui si identifica la cultura italiana della famiglia, del rito della tavola e del buon cibo. Grazie a questo semplice oggetto si può creare una grande mappatura dell’Italia, realizzata a patchwork, che fa riflettere sulla produttività e i prodotti primari, sull’agricoltura, l’arte della cucina e la certificazione del prodotto. Un work in progress unico nel suo genere, che cresce attraversando le regioni e che, durante lo spostamento, coinvolge e unisce comunità, scuole, gruppi, famiglie.
Inaugurazione giovedì 12 settembre alle ore 19.00