>> BIO | MISSAGLIA Daniela

RITRATTO_MISSAGLIAdaniela

Avvocato matrimonialista, specializzata in Diritto della famiglia e Diritto della persona. La sua lunga esperienza nel campo le ha permesso di diventare una figura autorevole in tema di leggi legate alla vita coniugale, divorzi e condivisione dei figli. Nel 1997 ha fondato lo studio di cui è titolare ed è patrocinante in Cassazione dal 2005. Dal 24 settembre 2015 è diventata Consigliere Giuridico in Montecarlo. Grazie alla sua pluridecennale esperienza ha collaborato con diverse riviste e testate giornalistiche quali Io donna, Nuovo, Il Corriere della Sera, Panorama, Il Giornale ed è spesso ospite in trasmissioni televisive sulle reti Rai e Mediaset. Ha pubblicato Scarti di famiglia (Rizzoli, 2012); Un avvocato per amica (Cairo, 2013); La chimica della violenza (Controcorrente, 2014); in collaborazione con Vera Tagliaferri, Le unioni civili dopo i decreti di attuazione (Giuffrè, 2017); Ingiustizia familiare – Cronaca e riflessioni sulla famiglia 2.0 (Cairo, 2018); Crimini d’amore. Il confine tra lecito e illecito nei sentimenti (Cairo, 2019).

Al Festival 2019 il suo intervento con Francesco Cozzi, Gilda Ferrando, Francesco Mazza Galanti è stato:
Crimini d’amore
In una società che si evolve in fretta, anche gli affetti e l’idea stessa di famiglia sono cambiati. Come sono cambiate le regole della convivenza e le aspettative che le persone riversano sulla controparte sentimentale. Troppo labile nei rapporti sentimentali è il confine tra il lecito e il non lecito, tra l’amore e il “malamore”. Il libro “Crimini d’Amore” dà voce alla sofferenza e alla paura che si annidano nel silenzio di alcune relazioni, narrando storie di amore malato, di misfatti e crimini che si compiono quotidianamente, spesso tra le mura domestiche. Attraverso i racconti del libro, si esplora il tema della violenza domestica sulle donne. Donne prive di autostima, incapaci di volare da sole. Umiliate e offese. Dipendenti affettive. Preda di uomini narcisisti o, addirittura, psicopatici. Sopportare, perdonare, giustificare, comprendere sono attitudini comportamentali che, nel corso di una storia millenaria, hanno assunto un’accezione valoriale tipicamente femminile che ancora imprigiona molte donne e si traduce in una resistenza al cambiamento, perché per loro tentare di sovvertire una schema relazionale malsano e tossico equivale a non averci provato abbastanza.
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