BIO | ALBERTI Barbara
Barbara Alberti è nata in Umbria, fra angeli e diavoli. È molto grata alla sua pessima educazione cattolica, cui deve la sua ispirazione più felice. È stata giovane quando i giovani avevano ancora il diritto di essere giovani, ovvero liberi, diritto alla ribellione e al sogno. Esordisce a otto anni con un saggio incendiario, il Manifesto del Partito Bambinista, un importante saggio. Condannato dalla censura, ebbe l’onore del rogo. Il nonno buttò nel fuoco la prima edizione, due copie a mano. Da grande esce a raffica con un centinaio di romanzi, e non la finirà più. I protagonisti (vecchi scostumati, mogli, irresistibili gay, Maria di Nazareth in lotta con Jahvè, maniaci sessuali, Lev Tolstoj, Judith bambina ebrea invulnerabile con la sua piccola Bibbia in tasca, futuristi russi, santi), tentano tutti la stessa sfida: trovare la più invisibile delle felicità.
Al Festival 2022 il suo intervento con David Parenzo è stato:
Amores
“Perché gli umani fanno qualsiasi follia pur di essere infelici? Poi dicono che sono depressi – lo credo! Stai con chi non ami, vai a letto con chi non ti piace, e vorresti pure essere allegro?” È con questa domanda che si apre Amores di Barbara Alberti, un libro che racconta l’amore e molte (se non tutte) le forme in cui si può incarnare. Nelle pagine, irresistibili, del libro si incontrano carrellate sugli uomini di Marilyn Monroe e sulle donne di Gabriele D’Annunzio, scaramucce verbali tra la Regina Elisabetta e Lady Diana, o tra Jacqueline Kennedy e Maria Callas. Ma anche storie d’amore, corteggiamento, fedeltà e infedeltà tra donne e uomini comuni e speciali, omosessuali, bisessuali, eterosessuali (che importa?), racconti in cui realtà e invenzione si rincorrono e si confondono e la fantasia diventa più vera dei fatti come si suppone siano realmente accaduti.
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