> INCONTRO 2024 | ATTANASIO, PONTI, ROSSOTTO
Venerdì 13 settembre > ore 17:00 > Terrazza della Comunicazione
La speranza si concretizza con il fare, non con il promettere di fare
Il miglior rimedio contro le paure, gli incubi, le angosce di questo inizio del III millennio è la speranza: non quella illusoria o velleitaria, ma quella che si declina con delle condotte attive mirate a ridurre le solitudini, gli abbandoni, l’ansia che stanno colpendo soprattutto le nuove generazioni. Offrire una speranza di una vita migliore significa anche immaginare un modello di ridistribuzione del reddito diversa, più virtuosa, meno penalizzante per le classi meno abbienti. Da queste premesse, abbiamo individuato alcuni esempi concreti di progettualità che hanno già avviato o stanno per avviare percorsi di inclusione, di “porte aperte” regolamentate, di solidarietà, di rottura di questo insopportabile egoismo. Dobbiamo farci carico tutti della responsabilità sociale di vivere in un mondo in cui la pace e la coesione sociale non siano parole prive di contenuto, ma concreti obiettivi da raggiungere per migliorare le nostre vite.
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