25 aprile

Il Festival della Comunicazione celebra la Festa della Liberazione con riflessioni originali di Umberto Eco e la musica dell’amico Gianni Coscia.


In Italia c’è oggi qualcuno che dice che la guerra di liberazione fu un tragico periodo di divisione, e che abbiamo ora bisogno di una riconciliazione nazionale. Il ricordo di quegli anni terribili dovrebbe venire represso. Ma la repressione provoca nevrosi. Se riconciliazione significa compassione e rispetto per tutti coloro che hanno combattuto la loro guerra in buona fede, perdonare non significa dimenticare. Posso anche ammettere che Eichmann credesse sinceramente nella sua missione, ma non mi sento di dire: “Okay, torna e fallo ancora.” Noi siamo qui per ricordare ciò che accadde e per dichiarare solennemente che “loro” non debbono farlo più….

Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai. Che sia questo il nostro motto: “Non dimenticate.”

Umberto Eco, New York, 25 aprile 1995

Questo pensiero è tratto dall’intervento Il fascismo eterno che Umberto Eco ha tenuto il 25 aprile 1995 alla Columbia University di New York (cui era stato invitato insieme a Elie Wiesel e Giorgio Strehler) in occasione del 50° Anniversario della Liberazione. Era presente all’evento anche Danco Singer.


Leggi il testo originale Alle armi, o mansueti!, Umberto Eco, 1996 > CLICCA QUI



Gragnola
L’originale versione di Bella ciao eseguita da Gianni Coscia e Gianluigi Trovesi, dalle inaspettate sonorità klezmer e dedicata al partigiano Gragnola, di cui Eco parla appassionatamente nel suo libro La misteriosa fiamma della regina Loana.