> BIO | MURUBUTU
Al secolo Alessio Mariani, insegnante di filosofia e storia presso il liceo “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia, dal 2000 comincia a riflettere sulla interazione fra contenuti scolastici e musica rap. Il risultato è un nuovo sottogenere musicale: il rap didattico. Sulla scorta della contaminazione fra rap e narrativa, Murubutu intraprende nel 2009 un progetto solista, interamente dedicato allo storytelling, in cui sonorità hip hop classiche fanno da tappeto a testi con una forte curvatura cantautorale e accenti poetici. È autore di cinque album distribuiti dall’etichetta bolognese Irma/Mandibola records: Il giovane Mariani e altri racconti (2009), La bellissima Giulietta e il suo povero padre grafomane (2011), Gli ammutinati del Bouncin’ ovvero mirabolanti avventure di uomini e mari (2014), L’uomo che viaggiava nel vento e altri racconti di brezze e correnti (2016), Tenebra è la notte e altri racconti di buio e crepuscoli (2019) e Infernvm (2020) realizzato insieme a Claver Gold e liberamente ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Al Festival 2022 il suo intervento con Tredici Pietro è stato:
Solito posto, soliti guai. Tredici Pietro e Murubutu talk.
Contraddistinto da uno stile unico e inimitabile, Tredici Pietro, al secolo Pietro Morandi, parteciperà al Festival della Comunicazione di Camogli, presentandosi al grande pubblico senza filtri e in una veste completamente inedita e rinnovata. Volto rivelazione della scena rap nazionale, con “Solito posto, soliti guai”, Tredici Pietro continua il percorso di evoluzione stilistica e musicale iniziato con “X Questa Notte”. Dopo un breve talk con il musicista (e professore di filosofia e storia) Murubutu, ci sarà spazio per il rap intimistico e avvolgente di Tredici Pietro.
Al Festival 2021 il suo intervento è stato:
domenica 12 settembre
ore 22:00 > Piazza Colombo
Dante a tempo di rap
Murubutu, uno degli esponenti più in vista dello storytelling rap in Italia, ha pubblicato (insieme a Claver Gold), Infernvm, un album completamente dedicato all’Inferno di Dante che ha riscosso l’approvazione unanime di critica e pubblico, votato come miglior album hip hop italiano del 2020. In occasione delle celebrazioni dell’anno dantesco, l’artista propone un incontro in bilico fra narrazione e performance musicale, con presentazione dal vivo di alcuni brani dell’album e alcune delle canzoni più conosciute del repertorio del rapper.
Al Festival 2020 il suo spettacolo con Roby Pettirosso, Dia è stato:
RAPconti illustrati
In “RAPconti illustrati”, una presentazione/spettacolo tratta dal nuovo libro illustrato su Murubutu, il professore rapper porterà in scena le sue canzoni, accompagnato dalla splendida voce della corista Dia e dai live paintings di Roby Pettirosso.
Al Festival 2019 il suo spettacolo è stato:
Tenebra è la notte
Questo nuovo disco è il quinto tributo di Murubutu al connubio fra musica rap e letteratura nonché il suo terzo concept album. I brani che lo compongono hanno tutti un comun denominatore: la notte. La notte come realtà parallela che trasforma magicamente i luoghi su cui cala mutandone i contorni, i colori ma anche le percezioni, i comportamenti e i sentimenti delle persone che la vivono. La notte come momento di riposo o tormento, ora sogno, ora incubo. La notte come continua metamorfosi soggetto-oggetto che assume facce diverse in un ciclo continuo. La notte è davvero solo momento negativo funzionale al divenire illusorio dietro cui si cela l’Essere perenne di Parmenide? Nell’album la notte si fa medium narrativo attraverso cui raccontare fenomeni complessi come la guerra, la solitudine, il lutto ma anche il fascino della natura, l’ispirazione artistica, l’amore. Il titolo che parafrasa la celebre opera di Fitzgerald allude alla notte come catalizzatore di paure e speranze in cui l’individuo vive più che mai il confronto con se stesso.
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