BIO | DE BIASE Luca

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Giornalista e scrittore, si occupa di innovazione tecnologica e prospettive sociali ed economiche dei nuovi media. Scrive per il Sole 24 Ore e la Svolta. Insegna Knowledge management all’università di Pisa. Dirige il Media Ecology Research Network di Reimagine Europa. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui Economia della Felicità (Feltrinelli), Media civici (Apogeo), Homo Pluralis (Codice Edizioni) e Il lavoro del futuro (Codice Edizioni). Il suo ultimo libro è dedicato alla ricerca di un modello italiano per l’innovazione: Eppur s’innova (Luiss University Press). La Media Ecology Association gli ha conferito The James W. Carey Award for Outstanding Media Ecology Journalism 2016. Dal 2019 è direttore della Summer School in Media Ecology e Comunicazione digitale di Camogli, spin off del Festival della Comunicazione.

Al Festival 2023 i suoi interventi sono stati:

Navigare verso il nuovo
con Furio Garbagnati e Leonardo Massa

Nei carrelli delle generazioni Y e Z
con Giovanni D’Alessandro e Giulia Pellegri

Automatica-mente. L’intelligenza artificiale nelle nostre vite
con Cristiana CastellottiAndrea Montanari


Al Festival 2022 i suoi interventi sono stati:

con Nereo KalebicElena Taverna
In cammino verso quali libertà? L’evoluzione del cervello umano dal DNA all’Intelligenza Artificiale
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con Giorgio Metta, Guido Scorza
Intelligenza Artificiale: le ragioni del progresso e quelle del diritto
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LOGHINI_COLLABORAZIONE_Eni

con Guido TonelliFabrizio Benente
Grandi scoperte e grandi calamità: quale impatto sulla società e sulle libertà?

con Andrea MontanariCristiana Castellotti 
Eppur s’innova (nell’ “Altra metà del verso”)

La parola “innovazione” è onnipresente. Nel dibattito pubblico, nelle conferenze, nei consigli d’amministrazione, nei circuiti politici. Tutti ne parlano, pochi sanno davvero cosa sia. Eppure, vi è la convinzione che esista un modello per fare innovazione, uno standard valido nel tempo e nello spazio, e che sia la soluzione ai più grandi problemi che le nostre società devono affrontare. Narrazioni che sembrano essere tanto valide quanto lo sono le analisi che fotografano l’Italia come un paese immobile dal punto di vista dell’innovazione. Ma si tratta di istantanee che non colgono la complessità di un sistema-paese forgiato da secoli di storia e cultura che hanno donato agli “italiani” un modo tutto loro di essere innovativi. Perché l’innovazione è un fenomeno trasversale, non sempre quantificabile e soprattutto viscerale.
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Al Festival 2021 i suoi interventi sono stati:

con Maurizio Ferraris, Luisa Lavagnini
Filosofia e tecnologia del mondo nuovo
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con Cristiana Castellotti e Andrea Montanari
Dai fatti del G8 di Genova alla NY violata dell 11 settembre: la nuova offerta originale podcast di radio3
Un viaggio tra i linguaggi, i suoni e le narrazioni della nuova produzione originale podcast della radio culturale italiana. Le scelte, la linea editoriale, le innovazioni dalla voce del suo direttore Andrea Montanari.
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Al Festival 2020 i suoi interventi sono stati:

con Marco Azzani, Cristiana CastellottiMatteo Caccia, Elisabetta Anversa
MONDO PODCAST Podcast: istruzioni per l’uso
Che cos’è il podcast? E perchè tutti ne sono affascinati? Ecco un appuntamento per capirne l’ABC, grazie al contributo e all’esempio dei più importanti podcaster italiani, Matteo Caccia e Pablo Trincia, autori di La Piena e Buio, in esclusivia su Audible.it. Presentazione della finestra Mondo Podcast – Podcast Festival.
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con Linda Raimondo
Cielo e stelle: all’inseguimento di un sogno
In millenni di storia l’uomo – migrante d’un perenne divenire – occupò prima la terra… E forse fu facile… Poi, vincendo le paure, conquistò i mari, spingendosi per la prima volta oltre le mitiche Colonne d’Ercole, che rappresentavano quell’invalicabile confine del Mondo che in realtà lì non finiva, ma continuava… e continuava per lanciare nuove sfide. Sfide che furono vinte dai grandi esploratori: i Colombo, i Vespucci, i Magellano che videro con i loro occhi i cieli nuovi di terre nuove. Null’altro da conquistare? Rimaneva l’aria: il sogno del volo, il più grande, il più pauroso, il più sfidante. Essere come gli uccelli, toccare con mano le nuvole, sfidare gli Dei che avevano casa nel cielo, ecco l’ardimento più grande. Impossibile? Nulla, o quasi, è impossibile alla determinazione della volontà umana che inventò le macchine volanti ed occupò, come gli uccelli, l’aria. Ma l’aria non è tutto… Fuori c’era l’infinito altrove dello Spazio, la vera Frontiera, la pagina bianca di una storia che sarà potenzialmente infinita e sulla quale è scritta una data: 4 ottobre 1957, l’inizio dell’Era Spaziale. In tutti questi anni di strada ne abbiamo fatta parecchia: siamo stati sulla Luna, abbiamo costruito Stazioni Spaziali abitabili, abbiamo esplorato il sistema solare e ci siamo spinti oltre i suoi confini, e oggi ci troviamo agli albori di una nuova epoca d’oro per l’esplorazione spaziale: un’epoca in cui lo spazio, ambiente così ostile e pericoloso, diventerà sempre più accessibile a tutti e sarà fonte importantissima di risorse e materiali preziosi, utili per l’umanità della vecchia Terra, sovrasfruttata in quest’era dell’Antropocene.
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Al Festival 2019 i suoi interventi sono stati:

con Enrico Pedemonte, Summer School 2019
Polar Bubble: contro la polarizzazione e le bolle informative
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con Roberto Deambrogio, Alessandra Perrazzelli, Francesco Profumo
Il lavoro del futuro: l’impatto delle tecnologie e le nuove conoscenze
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Al Festival 2018 i suoi interventi sono stati:

con Evgeny Morozov
Big Tech = Big Danger?
Negli ultimi anni, le Big Tech (tanto negli Stati Uniti quanto in Cina) si sono affermate come fonti al contempo di immensi profitti e di seri problemi politici e sociali. Le compagnie che in passato si sono specializzate quasi esclusivamente nella pubblicità e nel commercio online stanno ora estendendo il loro potere in settori come trasporti, educazione, salute ed energia; molte di queste nuove attività sono nate e si sono sviluppate enormemente grazie alle tecnologie di intelligenza artificiale, che oggi sono nelle mani quasi esclusivamente delle Big Tech. I policy makers, in particolar modo in Europa, sono sempre più chiamati a rompere i rapporti con queste imprese, anche se tanto Washington quanto Pechino le vedono come le punte di diamante delle loro economie. Che ne sarà delle Big Tech? L’Europa sarà in grado di elaborare una strategia efficace a riguardo? E quali implicazioni politiche ed economiche avrà tutto questo?
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con Marco Bardazzi e Marco Gobbi
Aziende e media company. Chi fa che cosa?
Vision e racconto di una trasformazione in corso.
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con Giovanni Allevi
L’equilibrio della lucertola
A partire dal suo ultimo libro, L’equilibrio della lucertola (Solferino), Giovanni Allevi ci farà esplorare, con la leggerezza e l’ intensità che lo contraddistinguono, alcuni concetti propri della musica come della vita: equilibrio e smarrimento, simmetria e bellezza. Per risvegliare in noi quella capacità che tutti abbiamo dentro: ascoltare noi stessi e rigenerarci.
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con Maurizio Ferraris e Alessandra Perrazzelli
Capitale finanziario e Big data
Fino a pochi anni fa si pensava che il destino del capitale nel XXI secolo fosse nello sviluppo del capitale finanziario (Thomas Piketty, Il Capitale del XXI secolo). Ma con i Big data non è più così: il capitale documediale (definiamo così la somma prodottasi negli ultimi anni tra una massa documentale senza precedenti e un flusso di media che non procede più uno-a molti ma molti-a-molti) integra al proprio interno non solo i flussi finanziari, ma gli orientamenti politici, lo stato di salute, i gusti estetici, le inclinazioni sessuali, le preferenze estetiche e culturali, le credenze religiose. Sarà questo il capitale del XXI secolo? E come si potrà ridistribuirlo attraverso nuove forme lavoro?
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con Mauro Bombacigno
Può una banca parlare di finanza sostenibile?
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Al Festival 2017 il suo intervento con Federico Rampini è stato:

Amazon, Apple, Facebook, Google, Microsoft. Dobbiamo aver paura delle cinque sorelle?
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Pensieri inquinati? Strategie di bonifica per l’ecologia dei media
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Al Festival 2016 il suo intervento è stato:

Indipendenza digitale: per gli europei su internet un nuovo inizio
La lunga storia di internet comincia in America, tra esigenze militari e scientifiche. Il web è stato inventato in Europa, per scopi scientifici e partecipativi. Oggi lo squilibrio di potere tra le due sponde dell’Atlantico appare molto favorevole all’America, ma la nuova fase innovativa che coinvolge manifattura, robotica e nuovi modelli di business potrebbe rilanciare l’Europa.
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Inoltre ha intervistato Fabio Vaccarono:
31 minuti con Fabio Vaccarono


Al Festival 2015 il suo intervento è stato:

Il linguaggio dell’innovazione
Ispirazione e metafora, tifoseria e ideologia, tra globish e gergo tecnico: come se l’italiano non fosse sufficiente all’Italia che spera di rinnovarsi.


Al Festival 2014 il suo intervento con Annamaria Testa è stato:

Una prospettiva in comune: comunicare è disegnare la nuova immagine del paese
Prendendo spunto da una serie di spot degli ultimi anni, e da ricerche sulla frequenza nel web di alcune parole-chiave riferite all’Italia, approfondiremo il concetto di ecosistema culturale, con una piccola digressione sull’italiano, come quarta “seconda lingua” più studiata al mondo.